02/05/08

LA SALUTE A DJOLU

La situazione sanitaria nel territorio di Djolu resta molto preoccupante: l'intervento di COOPI finanziato dalla Banca Mondiale si fa ancora aspettare, molte le promesse, i seminari, le missioni esplorative…. Ma la popolazione non sa affrontare la situazione ed è lasciata alla sua triste sorte. La volontà di 4 medici presenti a Djolu (3 della Zona di Santé di Djolu e 1 di Lingomo) non è sufficiente. Devono assistere impotenti a molti casi di decessi dovuti alla mancanza di materiale medico e soprattutto di medicine.
Dopo la partenza di MSF-Belgio dalla zona di Santé nel dicembre 2005, la situazione è divenuta disastrosa (la copertura sanitaria garantita attraverso MSF variava tra il 30 e il 40%).
I redditi della popolazione non permettono l'accesso alle cure mediche.
La sfortuna non viene mai da sola, si dice.. a questa situazione catastrofica, si aggiunge un tasso di HIV positivi molto alto. E' passato dal 16% nel 2006 al 39% nel 2007 nella sola Zona di Santé di Djolu, con una popolazione di meno di 161 500 abitanti (su una popolazione totale del Territorio di 250 000)
Nella ZS di Djolu l'analisi si fa solo in due strutture (Ospedale di DJ e Centro di Santè di Yoseki), solo per i casi di trasfusione.
Molti casi sospetti sono segnalati nella ZS ma non esistono strutture che effettuano le analisi. La popolazione vive nell'ignoranza rispetto a questa pandemia, non esiste nessuna struttura permanente che si occupi perlomeno della sensibilizzazione e dell'informazione.
Diversi programmi di lotta contro l'AIDS esistono nel Paese, soprattutto nelle città (come Mbandaka capoluogo della Provincia). Ma questi programmi non sono attivi nelle zone rurali, come se qui l'AIDS non esistesse e non mietesse le sue vittime.
E' molto triste perché questo flagello nei villaggi è vissuto ancora come un mito e decima la popolazione, soprattutto giovani... incredibilmente i decessi dovuti all'AIDS sono spesso attribuiti alla magia nera.

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